I gesti hanno un potere emotivo straordinario che spesso ignoriamo.
Vi sarà capitato, in alcune situazioni, di sentirvi inadeguati e iniziare a ripiegarvi su voi stessi, come se voleste passare inosservati, oppure esagerare e diventare aggressivi. Il risultato? Avrete trasmesso nervosismo e incertezza al vostro interlocutore.

Amy Cuddy, una delle massime esperte a livello mondiale di linguaggio del corpo, nel suo TED talk (link) ha raccontato con chiarezza quanto i gesti cambino i nostri stati emotivi interiori: questo perché i gesti hanno il potere di ingannare il cervello e di indurlo, ad esempio, a frenare gli ormoni responsabili dello stress.

Amy ci guida così alla scoperta di un test sull’importanza di avere consapevolezza del proprio corpo eseguito su un gruppo di 42 persone. Ad alcuni di loro è stato chiesto di acquisire posizioni di potere: spalle dritte, testa alta e respirazione profonda per almeno due minuti. Ad altri, al contrario, è stato chiesto di assumere posizioni più remissive: spalle curve, braccia incrociate, sguardo basso. Messi di fronte a scelte nei minuti successivi all’esercizio posturale, le persone che avevano assunto posizioni di potere hanno agito comportamenti di apertura, ad esempio si sono dimostrati ben disposti a scommettere sul futuro.

Spalle dritte, sguardo alto e profonda respirazione servono. "Fare finta" aiuta. Avete mai fatto un sogno così bello o così brutto da svegliarvi sorridenti e rinfrancati o piangenti e angosciati? Questa è la dimostrazione che il nostro sistema neurologico non riconosce tecnicamente la differenza.

Ecco qui allora la radice di tanti detti.
Aiutati che il ciel ti aiuta...Canta che ti passa (la mia meravigliosa nonna). Non tutti sanno, ad esempio, che il detto "allegria" del famoso Mike Buongiorno aveva radici simili: il nonno del famoso presentatore emigrato dall'Italia in America poco o nulla teneva; quando la famiglia non aveva di che sfamarsi era solito tenera alto il morale con il famoso modo di dire "allegria" con sorriso e braccia alzate.

Allora non ci resta che dire: provare per credere. E noi lo abbiamo provato, proprio come fa Amy Cuddy, in un progetto di formazione con Spz Emilia di cui vi racconteremo di più nei prossimi giorni.